Giovani Ciaramella, Ceo di Fusionmet: “Grazie alle nuove tecnologie abbattiamo le emissioni causate dalle lavorazioni. Ora puntiamo sul fotovoltaico”

L’Industria 4.0 garantisce il massimo risultato, sia dal punto di vista del prodotto finito sia da quello della sostenibilità e tutela dell’ambiente. Il resto? Lo fa il fattore umano. Infatti, siamo sempre pronti a rimboccarci le maniche con il nostro team. Oggi le competenze richieste sono sempre più specifiche e per vincere bisogna fare squadra”, dice Giovanni Ciaramella, Ceo di Fusionmet società nata nel 2017 e sviluppatasi fino a specializzarsi nella produzione di leghe di alluminio. “Tutto è nato dal nonno Andrea che intraprese un’attività di recupero di rottami ferrosi e, grazie alla lungimiranza di nostro padre Francesco, che ora fa da consigliere a me e ai miei fratelli, Giulia e Andrea, Fusionmet è diventata la prima fonderia di alluminio secondario della Campania. Oggi possiamo affermare che il nostro business cresce principalmente sulla produzione di lingotti di leghe dell’alluminio destinate ad aziende leader del settore automotive come Porsche, Volkswagen o Audi. Non mancano partner di altri settori: elettrodomestici, moda, edilizia. La linea madre che accomuna i vari settori è l’ideologia della green economy, producendo componentistica in alluminio da materiali proveniente dal recupero di scarti di lavorazione”. Ridare vita al metallo tramite il recupero è alla base delle politiche organizzative della Fusionmet. “Il recupero di metalli è l’esempio perfetto di economia circolare. Noi partiamo da quanto recuperato dagli scarti di produzione, dai rottami di auto fino alla semplice lattina, per poi fonderlo e creare una materia di infinito valore”. Quella ambientale è una questione fondamentale per i fratelli Ciaramella tanto che nello stabilimento di Marcianise hanno da tempo puntato su una gestione sempre più sostenibile. “Abbiamo fatto investimenti importanti su tecnologie in grado di captare e abbattere le polveri causate dalle varie lavorazioni. Poi, abbiamo investito in un innovativo mulino di macinazione che separa l’alluminio dal ferro in modo automatizzato e programmato. All’avanguardia anche il nostro laboratorio che verifica che i lingotti siano in linea con quanto richiesto dai clienti”. Ma l’evoluzione della Fusionmet non si ferma qui. “Abbiamo deciso di investire su un nuovissimo impianto fotovoltaico che ci consentirà di autoprodurci energia elettrica e abbracciare ancor di più il pensiero green”.

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